Diari di Cineclub

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sabato 3 febbraio 2018

RAZZISMO, UN PIANO INCLINATO SUL QUALE STIAMO SCIVOLANDO di Guido Viale





RAZZISMO, UN PIANO INCLINATO SUL QUALE STIAMO SCIVOLANDO
di Guido Viale



La memoria della Shoah e del Porrajmos, cioè dello sterminio di ebrei, rom e sinti da parte del nazismo - una memoria da coltivare non un giorno solo, ma tutto l’anno - dovrebbe essere per noi una lente attraverso cui esplorare il nostro presente tenendo conto della dinamica del razzismo: sia del suo esito estremo, ma anche dei suoi inizi; perché la Shoah non è cominciata con le camere a gas, ma con il disprezzo, e anche l’invidia, del diverso. Di Shoah e Porrajmos va ricordato e ribadito soprattuuuo che il loro fine non era lo sfruttamento del lavoro schiavo, pur largamente praticato nei tanti campi secondari costruiti accanto ad alcuni di quelli dedicati allo sterminio. Il fine principale era il genocidio, la cancellazione dalla faccia della terra di interi popoli. Non è vero che il popolo tedesco, e poi tutti i popoli dei paesi soggiogati dalle sue truppe, dove rastrellamenti e deportazioni erano state immediatamente attivate, non ne sapessero niente; sapevano tutto o quasi, anche se non lo avevano sotto gli occhi perché non c’erano ancora i mezzi di comunicazione di cui disponiamo oggi. Se gli ebrei italiani “in viaggio” verso Auschwitz sapevano quello che li aspettava – e ne abbiamo testimonianza – lo sapevano anche gli altri. Lo scopo fondamentale del genocidio era renderne tutti complici, seppur, per lo più, indirettamente. Tutto il gigantesco apparato di umiliazione, di distruzione della dignità, di annientamento delle vite non serviva che a questo. Perché quella complicità, sottaciuta e per lo più nascosta anche a se stessi, era garanzia di fedeltà ai regimi responsabili di quei crimini; il sistema per assicurarsi che sentendosi in qualche modo partecipi di quell’eccidio si spegnesse in tutti desiderio di dissociarsene e la volontà di opporsi; proprio come con la partecipazione a un crimine efferato le gang criminali si procurano la fedeltà dei nuovi adepti. Da allora in poi non si può più tornare indietro.
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